lunedì 23 aprile 2012

Photogallery: La Pittrice Katia Monni e il Mondo dell'Arte

Roma 21/22 marzo 2012 Scuderie del Quirinale: Incontro con Vittorio Sgarbi, Critico e Storico dell'Arte, in occasione della presentazione della conferenza su Tintoretto e dibattito sul suo nuovo saggio dal titolo "l'Ombra del Divino nell'Arte". Nel corso di questa due giornate dedicate ai Maestri della Pittura Italiana, la Pittrice Katia Monni porge in dono la sua tela al dott. Vittorio Sgarbi, che subito dopo la Kermesse culturale, la invita a cena in compagnia di altri ospiti illustri.


Recensioni: L'Artista Katia Monni vista dalla Critica


1. Le donne raffigurate nei soggetti pittorici dell'artista Katia Monni hanno il senso dell'arcano misterioso, riferito al sacro e del profano ricavato dalla esuberanza costitutiva delle proprie movenze sinuose e plastiche.

I corpi femminili sono quasi trasfigurati, cesellati, modellati, addolciti nel rotonteggiare dei fianchi larghi e rassicuranti, secondo una condotta di virtuosismo figurale che culmina in un perfezionismo canonico di forme materiche vitali, magnetiche e guizzanti. 


Le proporzioni sono il riflesso di quella bellezza aurea universale, che l'artista Katia Monni, riesce a sedimentare nei tratti sicuri e decisi di quelle pennellate che incorniciano, a mó di merletto le dimensioni dell'armonia del corpo femminile.

I suoi dipinti evocano lirismo poetico e disincanto, attraverso un distacco che è mentale, ma anche spirituale: una fuga dalla contingenza cruda e monotona, per ascendere attraverso una catarsi interiore alla quiescenza, all'appagamento dei sensi, al dominio sulle pulsioni, unica condizione di elevazione e rinascita. 


La sua è una sensualità travolgente e mistica alla stesso tempo; una percezione d'infinito che è inno alla vita, all'amore carnale e alla genesi cosmica. Le donne dell'artista Katia Monni, sono Muse, Odalische, Ninfe, Madri, consapevoli delle proprie virtù, dei doni e dei talenti, con cui si offrono libere al mondo, per arricchirlo e rasserenarlo di Amore e bellezza. Nelle sue note di chiaroscuro s'intravvede, però, anche, la fragilità dell'essere donna in un mondo di uomini, dove il maschio cerca la rivalsa dell'orgoglio, del coraggio, dell'odio e della violenza per imporre una supremazia che non sarà mai tale.

Ella, invece, rappresenta l'Amore virginale, ideale, puro e incontaminato, che prende forma e forza nella sua capacità di perdonarsi per perdonare il mondo. È il Perdono, allora, la più alta e nobile forma di amore, che l'artista Katia Monni, rappresenta in forma espressiva. Nell'atto creativo della Pittrice emerge con prepotenza la forza della creatura femminile, che è essa stessa, principio e fine, emanazione di una monade primigenia a-temporale a-spaziale, che nell'esercizio della sua compartecipazione all'atto creativo di DIO, assume i caratteri eterni della divinità.

Le donne stilizzate di Katia Monni, dunque, sono l'archètipo di ogni uomo, poiché rappresentano il modello esemplare di una perfezione in divenire, che tende alla bellezza dell'infinito, laddove il principio femminile e quello maschile diventano le uniche e sole dimensioni univoche, attraverso cui l'Uomo può scorgere DIO: guardando le sue donne, ogni uomo, diventa bambino, amante, poeta, padre e demiurgo. 


Atanasio Bisignano, Editore, Pubblicista Casa Editrice CLIODEA - Critico d'Arte, Presidente dell'Associazione Culturale "CREDENDO VIDES INTERNATIONAL"










2. Katia esplora i Profondi Domini dell'inconscio, si muove nel regno senza confini delle cose non ancora rivelate, percorre gli spazi illimitati dell'immaginazione aperta alla fantasia, offre ai nostri occhi lo spettacolo stupefacente e sconcertante di un mondo che nasce. 


Il suo sguardo che nasce da un ambito concettuale, di volta in volta sosta sui momenti concreti della vitalità della pittura; e questo in virtù di una pratica del mestiere che ella sposa arditamente alla qualità del vedere e del sentire, in una conferma che il maneggiare e l'usufruire dei materiali che la civiltà odierna offre a lei, artista di apertura, la possibilità a rendersi disponibile a capire e a penetrare nei meandri della plasticità. 


Per tale aggiunta posizione, riteniamo Katia osservatrice dell'attualità, di cui, quale interprete, riprende immagini fortemente denotate che ella rivisita attraverso uno specchio interiore, ribaltandone il Fascino in più dilatazioni che si muovono in una logica di ritmi contigua alla filosofia e alla musica, realizzando opere di sintesi figurale attraverso la dialettica del Bello, muovendosi con sottili intriganti accrescimenti della portanza naturale dell'immagine e lasciando al fruitore, la percezione della loro Anima.


Anna Grossi, Critica d'Arte, Presidente dell'Ass. Culturale "Il Capricorno"


Estratta dal premio con menzione d'onore dell'Associazione Culturale
"Il Capricorno", della F.E.B.A.C Federazione Europea Beni Artistici e Culturali, riferita al 14 agosto 2010








3. Proprio attraverso l'elemento espressivo umano, Katia, ripercorre il complesso itinerario che fa da sfondo, come cornice, come ricordo o come testimonianza, all'esercizio compositivo che ha come tema: l'umano e il sociale. Solo con l'elevarsi dell'uomo, si allarga la cerchia delle qualità che oggetti ed esseri hanno.

E questi esseri, ad uno stadio più elevato nella condivisione che già, nelle radici umane, grandi popoli del pianeta, grandi razze, ammantate di saggezza, coraggio e spiritualità, e nel divenire negli anni, questi esseri acquistano un valore interiore, e infine una nota tonica del suono interiore.

Katia spezza le catene del disegno, con lievi pennellate e misteriosi simboli, sfalda contorni delle forme, in un intersecarsi di immagini oniriche (il terzo occhio) cosi straordinariamente rappresentato sopra occhi misteriosi ed affascinanti, sinuosi, come l'onda del tempo.

Proprio dai contrasti, tra colori e sovrapposizioni di figure emblematiche, scocca la scintilla della luce, nella composizione serrata, della perenne ricerca della dimensione spirituale. Nell'opera, ci sono luci e ombre, lontane dalla materialità terrestre, dove i sentimenti perdono il peso delle scorie della realtà, per assurgere al simbolo dello spirituale dell'arte.


Anna Grossi, Critica d'Arte e Letteratura, Presidente dell'Ass. Culturale "Il Capricorno"
















4. Artista raffinata, che intinge il pennello nei colori del cuore per disporli, con amorosa attenzione sulla tela, vero cielo del sentimento che diventa arte, Katia Monni, merita un discorso che va oltre i confini, anche se vastissimi, della pittura. Come un'attrazione dall'imperscrutabile, sa avventurarsi sui magici sentieri della storia che diventa mito, per un viaggio nel passato, quello che gli antichi chiamavano "mysteria".

Bussa alla porta del mondo arcano dei culti che risalgono all'alba dell'umanità. Vuol recepire con la mente l'atmosfera magica, mistica e misteriosa, per poi trasferirla al presente. La ritroviamo, infatti, nei suoi ritratti, ed in genere nelle opere, che, grazie alla sensibilità artistica, diventano testimonianza viva come vissuta del passato che ha i presupposti per essere antesignano del presente. Concetti ermetici?

No. Capisco l'Artista perché anche io, come scrittore, amo questi viaggi nel passato per scoprire l'embrione del presente. Questo significa tornare alla genuinità e linearità della scrittura per me, ma anche riproporre i principi della purezza dell'anima e della mente propugnati da coloro che iniziavano il percorso di "mysti", cioè di devoti di culti che intendevano la fede come conoscenza dell'Arcano, la Verità Assoluta, custodita dal Sole, come nel mondo mistico del dio iranico Mithra o nella religione egiziana di Iside ed Osiride. Tanto basta per definire le opere di Katia Monni non solo espressioni artistiche di rara raffinatezza ma anche capisaldi di un percorso che riesce a dare indicazioni antropologiche e culturali per andare alla scoperta dei principi profondi portano l'Uomo davanti al velo dell'Arcano. Solo chi aveva l'anima pura poteva squarciarlo per entrare nella dimensione della Luce e della Verità. 


Katia Monni ripropone l'ispirazione degli antichi saggi mistici per un moderno percorso artistico alla scoperta, attraverso il suo tratto pittorico limpido e luminoso, delle grandi Verità della fede Universale e della Luce Arcana. Ci riesce, grazie al suo pennello che intinge nel sentimento con i colori del Bene Supremo custodito nello scrigno segreto che ogni uomo d'ogni tempo ha sognato di aprire.






(...) propongo questo profilo dell'artista Katia Monni agli estimatori dell'arte fine a se stessa perchè rappresenta il ritorno alle forme arcaiche dell'arte più sana e profonda scaturita dall'anima e permette di riscoprire la donna belle sue espressione più significative e in tutta la sua sacralità come figlia della Grande Madre. 


Il ritorno al passato, la riscoperta dell'essenza dell'Eterno Femminino consente anche di apprezzare la genuinità delle espressioni che sono arte ma anche filosofia della vita. Attraverso i colori e le forme, è possibile tornare al passato per riscoprire la purezza dei sensi e dei sentimenti. Mi sono occupato sul giornale dove ho lavorato (il Messaggero), e continuo ad occuparmi, delle cosiddette "contaminazioni artistiche" e della loro importanza per la comprensione delle manifestazioni artistico culturale e il coinvolgimento intellettuale di colore che stentano a comprendere il linguaggio dell'arte. 


Le opere di Katia Monni rappresentano parti essenziali di un linguaggio di comprensione che, a mio avviso, non ha solo valenza artististico-culturale ma anche psicologica perché il ritorno al passato, suggerito dalle opere, permette di riscoprire l'anima nuda, genuina, pura, capace di recepire gli stimoli mentali dell'Arcano che non è solo mistero ma anche pensiero atavico.


Salvatore Spoto, Giornalista, Scrittore


24/04/2012

Opere: I Dipinti di Katia Monni #4

Sequenze fotografiche del dipinto andato in dono a Vittorio Sgarbi, Critico e Storico dell'Arte:



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